A CACCIA DI VAMPIRI – IL PERCA

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Testo e Foto di Daniele Meacci

Tra i vari predatori d’ acqua dolce, il perca è senza dubbio uno dei più misteriosi e ricercati dei giorni odierni.


Un predatore affascinante che trovi solo cercandolo con la giusta tecnica e attrezzature create appositamente che ti consentono in ogni situazione di restare in contatto con l’ esca riuscendo a percepire anche la più delicata tra le mangiate. La tecnica per eccellenza, avendo a che fare con un saprofago, è sicuramente il morto manovrato.

 


Ad oggi, anche grazie all’ evoluzione dei materiali e tipologie d’ esche in commercio, è possibile ottenere superbi risultati con svariate tipologie d’ innesco di siliconici e comunissimi hard bait.


Hard e soft a confronto. Potremmo decidere di cercare il perca con qualsiasi esca artificiale ma niente renderà tanto quanto l’ uso di shad e minnow in silicone innescati su jigheads e con montatura drop. Vediamo perché; La gomma a differenza di un’ esca rigida, che necessita una velocità minima per esser azionata e che lavorerà a profondità stabilite dal tipo di affondamento, può essere manovrata in qualsiasi dimensione a qualsiasi profondità e velocità. Capiterà di catturare perca con svariate tipologie d’ esche comprese le classiche metalliche come rotanti e ondulanti, ma se vogliamo fare esplicita ricerca di questo splendido predatore serviranno inneschi volti a imitare del pesce foraggio in diifficoltà e ferito.


Gli Heron Shad Hunter disponibili nelle taglie 1,8″ 2,8″ 3,8″ 4,8″ e 5,8″ nonostante siano venduti in blister sigillati non si deformano nella plano. Nascono predisposti per un innesco texano e tutte le colorazioni sono aromatizzate al gambero.

 

Dove. Escludendo i bassi fondali fino al metro, metro e mezzo, almeno che non si riesca a incrociare un pesce in prossimità della riva, il perca va cercato a terra sul fondo.Il recupero più adatto pescando da riva, vivace o lento che sia, consiste in saltelli più o meno ampli e nella maggior parte dei casi l’ attacco avverrà durante una pausa. L’ attacco potrà essere violento e fulmineo e pescando a gomma una potente ferrata dovrà completare l’ opera. Nonostante la grossa taglia che possono raggiungere non è da escludersi al contrario un attacco impercettibile e in questi casi solo l’ attrezzatura ed un buon braccio riuscirà a non ??? ciccare ??? il pesce. Diverso è sicuramente l’ approccio pescando dalla barca dove la tecnica per eccellenza con esche artificiali è senza dubbio la pesca in verticale che vedremo prossimamente in un articolo interamente dedicato a questa tecnica a cura di Carmine D’ apolito, Specialist ai predatori d’ acqua dolce del Team Carson.


Esca grossa, pesce grosso, con il perca non funziona. La migliore misura d’ innesco che potremo decidere di presentare sarà sicuramente la più perfetta imitazione del pesce foraggio maggiormente cacciato dal nostro vampiro nello spot in cui andremo a pescare. Un perca di taglia non si fa certo problemi a sventare un attacco contro un cavedano di venti centimetri ma non per questo riusciremo a catturare un pesci grandi con inneschi voluminosi. Infatti in una qualsiasi uscita a perca è più probabile dover ridurre la dimensione dell’ esca piuttosto che aumentarla. Capita spesso d’ imbattersi in mangiate ??? corte ??? come pure capitano attacchi di piccoli esemplari, solitamente gregari e che dimezzerebbero la vostra plano costringendovi a gettare nel cestino shad scodati uno dopo l’ altro nel giro di poco tempo. In questi casi conviene sicuramente ridurre la grandezza dell’ esca e ciò non vuol dire che vi limiterete a catturare pesci di piccola taglia. Più si riesce a catturare e più sarà probabile incannare un pesce veramente di taglia.

Osservando la bocca, oltre agli aguzzi occhi che gli permettono di individuare una preda anche in condizioni di scarsa luminosità, è ben evidente un apparato dentale micidiale, dove spiccano tra tutti i due denti principali tipici del vampiro e di colui che preda immobilizzando con essi il malcapitato. Colori di reazione o naturali? Oltre ai dubbi sulla taglia della gomma da innescare potremmo avere pensieri su quali colori riservare fiducia. Senza dubbio nella plano non possono mancare il bianco, il verde, un colore naturale inteso come dorso scuro e sotto bianco ed infine un colore troppo spesso trascurato che ha effetti devastanti soprattutto se utilizzato in acque torbide o velate; il rosa.

In spot battuti con assidua frequenza di numerosi angler, solitamente avremo maggiori risultati utilizzando il bianco e colori naturali. Il verde è un classico che da sempre ha sicuramente effetti positivi se cerchiamo una feroce reazione del predatore; non scordiamo che questo, insieme al blu ed il viola, è uno dei colori maggiormente visibili anche in profondità e spesso appunto, semmai la vibrazione dell’ esca non dovesse raggiungere la nostra preda, quest’ ultima potrà contare sulla propria vista per individuare l’ esca anche da distanze ragguardevoli. Teste piombate o drop-shot? Al di là delle preferenze personali, il drop shot è consigliabile da utilizzarsi laddove il fondale presenti abbondante e fitta vegetazione e servirà quindi ad evitare che il nostro innesco venga ricoperto da vegetazione la quale annullerebbe sia il movimento che la presentazione stessa dell’ esca. Come ho potuto constatare in varie battute di pesca nel nord europa, qua al contrario viene preferita in ogni caso, a prescindere dal fondale, la montatura dropshot. Probabilmente è un usanza tramandata nel tempo e probabilmente la grossa e imponente varietà di corsi d’ acqua dove poter insidiare questi splendidi predatori fa si che gli spot non siano battuti e pressati come siamo abituati a vedere in Italia dove appunto la montatura per eccellenza rimane la classica testa piombata collegata direttamente al finale o tramite l’ ausilio di un moschettone che permetterà un cambio di peso più rapido. L’ eccezione conferma la regola. La parte teorica che affronta la pesca al perca trova numerose contraddizioni laddove ci siano bassi fondali di uno o due metri al massimo. In queste situazioni è possibile fare una grande selezione di hard bait come cranck e jerk fino a dieci dodici centimetri di lunghezza. Non sarà indispensabile un recupero a saltelli utilizzando inneschi su jig head, potremo tranquillamente recuperare lineari a mezz’ acqua.

 

Attrezzatura. Nelle uscite al perca son solito presentarmi sullo spot con almeno due combo. Premetto che preferisco presentare l’ innesco sempre nel modo più leggero e realistico possibile e dunque per gestire a perfezione cinque grammi più shad utilizzo Dark Matter 172 lunga 2.00 m. con potenza 8-20 gr.. Disponibile sul mercato a prezzi veramente vantaggiosi e alla portata di tutti, senza dubbio Dark Matter è una linea di canne tecniche in termini di sensibilità e precisione nel lancio. In particolare la 8-20 gr. possiede un grezzo che ti permette di capire se durante il recupero l’ innesco dovesse andare fuori pesca a causa di piccoli detriti che ne ostacolerebbero il movimento ma allo stesso tempo la potente schiena ti permette di ferrare con tutta sicurezza anche se stessimo utilizzando ami con pofilo sovra dimensionato.


La seconda è una combo casting composta da Heron Kermit 0 7-21 gr. e Carson C8S. Come già anticipato, vantaggi effettivi nell’ uso della casting non ce ne sono. Ho scelto Kermit 0 principalmente per due motivi; trovandomi a pescare nella maggior parte dei casi su bassi fondali rocciosi l’ azione medium fast del grezzo mi permette di utilizzare con successo cranck bait e piccoli jerk fino ai 12 cm e 25 gr. di peso. Altra caratteristica molto importante per questa tecnica di pesca è la fitta anellatura del grezzo che consente di restare in contatto con l’ esca anche in caso di vento forte. Abbinata alla Cyber Spin, questa mi andrà a coprire ogni situazione di pesca nella quale necessiti di pescare con pesi compresi tra i 7 ed i 15 gr. parlando d’ inneschi tradizionali su jig heads o semplici montature drop. Poi ci sono quei casi più rari che unici, nei quali ti ritrovi in una situazione di frenesia alimentare. Raramente capiterà dunque d’ imbattersi in cacciate in superficie tipiche ad esempio del cambio luce inteso come alba e tramonto. In queste situazioni il casting ha palesemente fatto la differenza. La possibilità di appoggiare l’ esca in acqua senza sbatterla, rendendola quindi estremamente naturale ha fatto e farà sempre la differenza.

 


Al contrario delle canne, nella ricerca del perca il mulinello non ha un ruolo dominante. Parliamo di una tecnica che prevede in ogni caso una lenta ricerca di un predatore poco potente anche se di grossa taglia. Il mulinello quindi non è in nessun caso soggetto ad usura. Potremo decide quindi di montare sia mulinelli economici sia mulinelli di alta fascia e molto costosi. Chiaramente tipico del light in Arno mentre cerchi con tranquillità perca, può accadere di tutto.

I siluri, soprattutto nel periodo estivo sembrano proprio gradire gli shad hunter da 2,8??? tanto che non sarà difficile incannarne uno!