In cerca di perca

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Testo e Foto di Daniele Meacci

Introduzione

Il perca è oggi uno dei predatori più affascinanti e ricercati dai moderni appassionati di spinning. E’ un pesce che possiamo trovare sia in lago che in fiume, in acque basse e in acque profonde e in acque limpide come pure in torbidi canali. Questo spirito d’ adattamento ha fatto si che questo predatore si sia rapidamente inserito tra le specie che possiamo adesso osare definire “i nuovi autoctoni”. Il perca è un dato di fatto e da oltre venti anni popola specchi d’ acqua in tutta Italia con una maggiore concentrazione nei fiumi laghi e canali del nord. Per un saprofago la miglior tecnica per insidiarlo è il Mort Manié ma nel 2020, grazie all’ evoluzione dei materiali come fili ed esche siliconiche di tutte le forme e perfino aromatizzate, con lo spinning riusciamo ad ottenere circa la stessa frequenza di catture.

Come insidiarlo

Sul fatto che il perca possa capitare con qualsiasi tipo di attrezzatura e tipologia d’ esca siamo d’ accordo come pure sappiamo che sono le eccezioni a confermare le regole. Dire che nella pesca ci sono delle regole non è però precisamente corretto. Lo spinning è un insieme di variabili e considerazioni che maturano con l’ esperienza annesse anche alla scelta della giusta attrezzatura, periodi migliori e condizioni meteo favorevoli per la ricerca di un predatore piuttosto che un altro. Solitamente chi si dedica al perca non lo fa esplicitamente tutto l’anno e senza dubbio l’ inverno è uno dei momenti migliori per insidiarlo a tempo pieno. Il perca è un pesce che vive e preda sul fondale e difficilmente lo troveremo in giro a mezz’ acqua.

Detto questo è logico che la pesca a gomma con testa piombata e shad è la più utilizzata e la più versatile per ogni situazione e spot. Con shad montati su testine o montati a drop shot potremo pescare sia in cinquanta centimetri di acqua come pure su fondali di quindici metri. Molto redditizi anche crank e jerk dai 6 ai 14 cm che però, a prescindere dalla mano, andranno a scaturire solo attacchi di reazione e nelle sole situazioni di bassi fondali fino ai due metri di profondità. Shad e Teste piombate dunque da preferirsi per più motivi; saremo noi a decidere se adottare un recupero per suscitare attacchi di reazione come pure potremo compiere recuperi lentissimi e irregolari a stretto contatto con il fondale. Molto vorace e molto sospettoso, il perca tende spesso a seguire e osservare bene la propria preda e se qualcosa non lo convincerà preferirà in ogni caso lasciar perdere e tornarsene indietro.

Per questo motivo è suggeribile riproporre più volte il solito innesco e solo se continueranno a tardare le mangiate sarà allora un valido motivo cambiare completamente colore e dimensione dell’esca. E’ quasi incredibile ma spesso la dimensione dell’esca risolve la pescata stessa. Spesso saremo costretti a ridurla per portare a guadino le timide mangiate perse fino a quel momento e spesso capiterà al contrario di dover aumentare la taglia dello shad per iniziare a vedere cenni di vita in acqua. Non esistono regole sulla grandezza dell’innesco da utilizzare.

Potremo fare catture di grossi pesci over 70 cm con shad da 1,8” come pure da 5”. Dimensioni esca e colorazioni sono tutte prove che dobbiamo fare ogni volta che scendiamo sul fiume e anche in questo caso la costanza ci terrà aggiornati sulla situazione dello spot e quando preferirne uno rispetto all’ altro. Per capirci, se fino a ieri siamo riusciti a catturare con shad bianco da 2,8” abbiamo la certezza che anche domani qualcosa riusciremo a prendere. Bisogna sempre affidarci e poter contare sulle certezze che giorno dopo giorno consolidiamo nella testa. I tentativi e le prove tecniche d’ inneschi vari solitamente rendono meglio in spot nuovi che non conosciamo e sui quali non siamo aggiornati perché magari lontani da casa e non c’è modo quindi di pescarci con frequenza. Generalmente i più utilizzati sono shad compresi tra i 2,8” e i 5” di lunghezza sia con paddle piccolo che tenderà a dare vibrazioni strette sia con paddle largo per un movimento più naturale. Dunque due vibrazioni e misure assortite di shad. E’ vero anche che la certezza che adottiamo “ a casa nostra” tendiamo a volerla provare per prima e subito anche in nuovi spot. E’ inevitabile, è più forte di noi! Però dobbiamo capire che, anche se l’ obbiettivo è sempre il solito perca, questo può assumere atteggiamenti e abitudini alimentari completamente diverse tra uno spot e l’ altro ed è quindi per questo che è suggeribile non limitarci a fare come siam soliti fare. Più la mente sarà aperta, maggiori saranno i risultati. Esclusi momenti di frenesia dove potremo fare numerose catture in poco tempo non rimarrà che sondare bene ogni spigolo del fondale, ogni scalino ripassando anche dai soliti punti ma con traiettorie diverse. Minore sarà l’attività più dovremo rallentare il nostro recupero con pause sempre più lunghe e saltelli sempre più corti.

Attrezzatura

Per quanto riguarda le canne da utilizzare la scelta dipenderà dallo spot e dalla taglia media dei pesci. In ogni caso sarà estremamente essenziale utilizzare grezzi che consentano di restare in perfetto contatto con l’ esca per tutto il recupero. Dunque canne sensibili ma potenti per garantire ferrate a lunga distanza o in caso di vento forte che terra il nostro filo in bando. Lunghezze comprese tra i 2.00 e i 2.40 metri se peschiamo da riva e da 2,30 a 2,70 metri se peschiamo dalla barca. Pescando nel 90% dei casi a gomma è da preferirsi un azione fast con grammature fino a coprire i 20/30 grammi di lancio massimo effettivo. Spesso le grammature riportate in serigrafia sono veramente molto soggettive e dunque la miglior cosa da fare quando decidiamo di prendere una nuova canna è andare in negozio e sbacchettarla per capire se può davvero fare al caso nostro. Per quanto riguarda invece i mulinelli c’ è da dire che non abbiamo poi così bisogno di quali prestazioni e quindi già con oggetti economici potremo affrontare sessioni di spinning light al perca senza nessun tipo di problema. Non abbiamo bisogno né di velocità né di elevati drag quindi un buon mulinello capace d’ imbobinare bene il nostro filo sarà già più che sufficiente. Andremo a scegliere quindi mulinelli di taglia compresa tra i 200 e 400 che bilancino alla meglio il combo. Molto più importante è invece la scelta della minuteria e fili per la costruzione dei finali. In bobina caricheremo trecciati in funzione al tipo di finale che decideremo di montare e considerando che utilizzeremo nylon o meglio ancora del fluorocarbon con diametri compresi tra lo 0,30 e 0,45, nel nostro mulinello caricheremo trecciati con diametri compresi tra lo 0,12 e 0,18 mm. Esempio: Se carichiamo sul mulinello trecciato dello 0,14 avremo la garanzia di unire saldamente con un nodo di giunzione ben fatto, un finale a partire dallo 0,30 mm. di fluoro carbon, così da mantenere anche la stessa linea di carico rottura. Infatti a pari diametro il trecciato possiede il doppio di resistenza allo strappo. Non per questo potremo fare a meno dei finali che ci salveranno invece tante esche e pesci dallo strusciamento contro pietre e qualsiasi altro tipo di ostacolo sommerso. Il trecciato nonostante che già con i piccoli diametri riusciamo a sollevare tanto peso, a contatto con pietre e legna scoppiano in un attimo facendoci perdere prede lasciandogli pure l’ esca in bocca. Come nodo di giunzione, visto che parliamo di light, vanno bene veramente tutti. L’ importante è farli bene. Dunque potremo utilizzare un Toni Pena, un Albright o un Uni to Uni a seconda della preferenza personale. Chi si dedica al perca sa bene che non possiamo assolutamente risparmiare su ami per le montature drop e teste piombate di ottima qualità. Finche i pesci sono piccoli problemi non ce ne sono, ma se ti ritrovi ad incannare grossi pesci con una canna da oncia e monti una testina economica con amo di bassa qualità, nel 90% dei casi si aprirà facendoci perdere il pesce. Per quanto light lo vogliamo definire stiamo pur sempre pescando con canne e fili importanti e dunque sarà essenziale riporre la massima fiducia anche in un amo robusto appunto per non perdere tempo, pesci e soddisfazioni sfiorate.

Conclusioni

Ogni stagione e temperatura dell’ acqua è valida per far ricerca esplicita del perca. Cementate, ponti e strutture in acqua possono rivelarsi l’asso nella manica se cerchiamo la taglia. Un predatore in forte espansione con denti da vampiro e una vista cosi aguzza da poterlo insidiare con grosse soddisfazioni anche di notte sia in inverno che in estate.