RECENSIONE PJDM205

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Testo e Foto di Riccardo Turini

La PJDM 205 è una canna della serie DARK MATTER nata principalmente per il rock fishing, come tutte le altre canne della serie presenta un design molto accattivante unito ad una certa attenzione dei particolari e delle rifiniture, il fusto sottile e molto rapido è composto da uno dei migliori materiali reperibili sul mercato (C 30/ton), innesta una vetta “solid tip” in full carbon molto sensibile. Ne nasce quindi un attrezzo ad azione fast con una spaventosa riserva di potenza nel fusto ed un’impressionante sensibilità in vetta, lunghezza 2,10m dal peso di soli 90gr. La lunghezza della canna è l’ideale sia in ambienti boschivi con la presenza di molta vegetazione sia in canali con sponde poco praticabili o molto alte, in quel caso un buon Street Krabby 350 può fare al caso vostro. Il manico in Eva molto ergonomico facilita la presa e rende piacevole qualsiasi recupero.

Ideale per la pesca con piccole jighead o piccoli ondulanti ma assolutamente all’altezza nel gestire tutte le esche utilizzate nel panorama “light game”, dal rock fishing al foss fishing passando addirittura in specialità ancora più tecniche come la trota torrente ed il sempre più diffuso trout area. Nella sempre più diffusa tecnica del foss fishing la Dark Matter 205 è oramai sempre più affermata, testata in moltissime occasioni si è dimostrata all’altezza del compito affidatogli anche alle prese con pesci di taglia molto elevata come ciprinidi di grosse dimensioni.

La vetta ultrasensibile permette di percepire qualsiasi movimento dell’esca o anche le timide mangiate, il combattimento con pesci di piccola e media taglia viene, il più delle volte, giocato sfruttando solo la vetta e una piccola parte finale del fusto, con pesci di svariati chili, entra in campo l’intero fusto il quale conserva un’elevata dose di potenza, l’ideale per contrastare le potenti ripartenze delle grosse carpe o di altri pesci come gatti e piccoli siluri.

L’esca per eccellenza e più utilizzata sono le softbaits di piccole e medie dimensioni montate su micro jighead che possono andare da 0,5gr fino anche ai 3gr in rari casi di estrema corrente, normalmente le misure medie da 1 e 1,5gr sono le più utilizzate. Le gomme, oltre ai classici shad, vanno ad imitare anche piccole creature o piccoli worm, le misure generalmente oscillano da 1” ai 2”.

I recuperi possono essere sia saltellati molto lentamente sul fondale, oppure anche lineari di reazione o leggermente jerkati, ovviamente quest’ultimi si preferiscono pescando con piccoli shad, confidando che il nuoto energico della nostra esca richiami un bel cavedano di taglia. Non sono rare catture di scardole o abramidi che si lanciano letteralmente sulla nostra esca in particolari condizioni di frenesia alimentare. Gli shad Hunter da 1,8” di casa Heron recuperati in modo lineare adottano un eccellente nuoto sviluppando vibrazioni in grado di attrarre i nostri amici pinnuti, altro vantaggio è lo scent al gambero con i quali sono aromatizzati, il senso dell’olfatto è una componente spesso fondamentale per provocare un attacco.

Nei casi di attacchi su recuperi di reazione, la Dark Matter 205 si comporta egregiamente, la vetta molto morbida, lavorando, riesce ad assecondare la mangiata, in quella frazione di secondo il pesce non sentendo troppa trazione attacca in modo più deciso consentendoci una ferrata con allamata sicura.

Senza dubbio però è la carpa la cattura più ambita in questi scenari, per la sua tenacia e la forza che la caratterizza sanno regalare veri combattimenti da brivido, senza dubbio sono la cattura ideale per testare le proprie attrezzature.

Altro motivo stà nella difficoltà nell’insidiarle, pesce molto sospettoso, specialmente in condizioni di acqua limpida, non sempre gradiscono le nostre esche e le nostre presentazioni.

A quel punto la sfida sarà trovare la giusta combinazione dei fattori esca-colore-presentazione-recupero, le regine alle volte risultano molto testarde specialmente se già leggermente insospettite.

Può capitare di incontrare branchi, più o meno numerosi, di carpe in pascolo, a quel punto se scatta la frenesia alimentare ci sarà da divertirsi.

Saltellando le nostre micro esche sul fondale con la Dark Matter 205 avremo modo di apprezzare la sensibilità della sua vetta tramite le vibrazioni impresse sul manico, si riesce a percepire in modo molto chiaro ogni movimento impresso all’esca e tipologie di fondale in questione. Avendo la massima sensibilità in pesca sarà possibile far compiere alle nostre esche anche piccolissimi movimenti molto leggeri, spesso attrattivi e determinanti in caso di pesci frugolatori come i ciprinidi.

Anche testata nella pesca alla trota si rivela ottimale per pescare con piccole gomme e minnow passando dai classici rotanti agli spoon. Grazie alla sua azione la morbida vetta agevola il recupero di questi splendidi pesci, la trota durante il combattimento tende a dimenarsi fino al completo esaurimento delle forze, abbiamo quindi la necessità di avere un attrezzo morbido che consenta di assecondare perfettamente le continue trazioni della lenza e le ripartenze del pesce. In conclusione, dopo aver brevemente analizzato le varie caratteristiche della Dark Matter 205 nel panorama del light game, possiamo affermare che senza dubbio si presenta come una canna estremamente versatile ed adatta per iniziare a praticare queste splendide discipline alieutiche con il divertimento e la soddisfazione che la pesca light sa regalare.