TROUT NO AREA

TESTO E FOTO DI DANIELE MEACCI

Siamo nel periodo più freddo dell’anno e considerando sia che la pesca al luccio è chiusa per frega in quasi tutta Italia, sia che per insidiare qualche siluro a spinning è indispensabile attendere una qualche piena o la primavera con temperature decisamente più gradevoli, non mi rimane che insidiare trote in lago o cavedani in fiume. Due predatori molto simili guardando la tipologia d’esche ed inneschi che solitamente utilizzo. Non sono un amante del trout area e quindi preferisco non limitare l’azione di pesca all’ uso esclusivo di spoon, prediligendo al contrario l’ uso di piccoli shad di dimensioni non superiori a 1,8 pollici, da innescare su micro testine di massimo due grammi o tramite montature drop shot, letale appunto nei periodi più freddi.

Gli spoon, grazie al loro peso e forma slanciata, tagliando bene l’ aria, riusciamo a lanciarli veramente lontani e spesso, la distanza fa la differenza. Solitamente inizio la sessione con colori sgargianti per capire subito il grado di attività e aggressività delle trote. L’ arancio sembra davvero avere una marcia in più a prescindere dal peso e dalla grandezza. E’ un colore che praticamente riesce a catturare in qualsiasi momento della giornata sia con acqua limpida che con acqua velata. In commercio vi sono oramai spoon di infinite grammature ed io riesco a trascorrere piacevoli momenti in riva al lago con una selezione di spoon composta da due e tre grammi.

Il loro ondulare in acqua fa nettamente la differenza in giornate nuvolose soprattutto in quei momenti di euforia alimentare nei quali le trote sembrano aggredire con decisione tutto ciò che capita a tiro. Se con il metallo riusciamo a lanciare lontano non possiamo però decidere la velocità del recupero. Può capitare al contrario d’ imbattersi in timide botte in canna, come se diffidenti giocassero con la nostra esca.

In questo caso tendo a ridurre la grammatura dello spoon e cambiando colore. Lenti o veloci ci sarà sempre una velocità minima da tenere in modo da far muovere l’artificiale e questo dipende dal peso e dalla forma dello spoon. Ecco perchè sono un estimatore dei siliconici. Con la gomma non esiste una velocità minima per essere azionata e quindi potremmo decidere di pescare molto veloci e molto lenti a qualsiasi profondità.

Come già anticipato, tra le mille gomme in commercio dedicate appunto a questa tecnica, ho fatto una selezione di colori di un unico shad nella misura di 1,8 pollici, che se innescato a drop shot riesce a produrre vibrazioni e movimento anche pescando a fermo con saltelli alternati a pause di oltre tre secondi di tempo. Per quanto riguarda i colori sono equipaggiato con colorazioni di reazione e naturali. Li alterno schematicamente a prescindere dalla resa e dopo alcune catture fatte con un colore tendo a sostituirlo. Nonostante utilizzi una combo dalla sensibilità e precisione estrema, i lanci, sempre fatti con la massima potenza, raggiungono una distanza tutto sommato precaria rispetto al lancio di uno spoon. Parliamo d’ inneschi tradizionali su micro testine che tendo a non utilizzare oltre i due grammi di peso e chiaramente l’ innesco non sarà mai aereo dinamico e predisposto a fare lunghe distanze. Individuato un branco stazionario a portata di lancio, so per certo che non variando il colore dello shad inizialmente riuscirei a catturare con facilità, poi però le catture diverrebbero botte in canna, mangiate timide finendo in fine a far passare l’ esca nel branco senza che questa venga presa minimamente presa in considerazione.

E’ cosi che cambiando colore riesco a mantenere un costante numero di catture. Poi parliamoci chiaramente uscendo di casa con lo scopo di divertirmi, sinceramente m’ interessa poco fare tante catture, non faccio gare a trote e mai ne farò. Piuttosto son disposto a spendere tempo nel cercare un modo o un’innesco che permetta di selezionare trote di grossa taglia tra le centinaia immesse in occasione delle numerose competizioni di trout area, nelle quali come sappiano, la taglia non conta, conta aver catturato il maggior numero di trote a fine gara.

E’ anche vero che più si riesce a catturare e più facile sarà imbatterci in esemplari di taglia. Ho riscontrato però delle coincidenze positive e valide a confermare che delle trote di taglia possiamo farne ricerca. In questi periodi sicuramente l’ esemplare adulto tende a starsene solitario nell’ immediato sottoriva. Eventuali ostacoli in acqua, fiumi immissari e fondali rocciosi sono sicuramente spot ideali per cercare pesci di taglia che utilizzano la conformazione del fondale stesso per adescare e predare tutto il pesce foraggio che capita a tiro. Trovandoci a pescare nella maggior parte dei casi in laghi di piccole dimensioni e quindi affollati in questo periodo, sarà importante tener d’occhio sempre tutto ciò che ci circonda. Vedere con cosa pescano gli altri, con cosa catturano e con cosa non catturano potrebbe aiutare nella scelta della tipologia d’esca o innesco da presentare. Altra cosa importantissima da osservare, ma probabilmente più verso la primavera inoltrata e vento permettendo, è la superficie dell’acqua. Se sotto è presente un branco si farà sicuramente notare. Per le montature a drop vanno benissimo i piombi spaccati che troviamo in qualsiasi negozio. Non supero mai i 5 grammi di peso e la distanza tra il piombo e l’ esca dipenderà da quanto staccati dal fondo vorremo pescare. Io solitamente lascio minimo cinquanta centimetri per arrivare fino ad un metro massimo. Sconsiglio l’ innesco “nose” perchè come sappiamo spesso alle trote piace giocare con l’ esca prima di decidersi a mangiarla e un innesco più lungo fa sicuramente la differenza sul numero delle catture che riusciremo a guadinare. Si tratta della stessa tipologia di montatura ed innesco drop shot che utilizzo anche con i perca in Arno, ben conosciuti anche loro per le mangiate spesso corte e impercettibili. Chiaramente in Arno utilizzo pesi e shad di altre dimensioni ed è questo un argomento che affronteremo in un nuovo numero interamente dedicato al perca.